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Interventi

24-01-2008
Giorno della Memoria 2008 - “I me ciamàva per nome : 44.787 – Risiera di San Sabba”. Rappresentazione teatrale di Renato Sarti

Saluto l’ambasciatore di Israele, Gideon Meir, il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna, il presidente della Comunità ebraica romana, Leone Paserman, e con loro tutte le autorità presenti e tutti gli intervenuti. Un ringraziamento particolare desidero indirizzare a Renato Sarti, autore della rappresentazione teatrale che sarà a breve messa in scena dal Teatro della Cooperativa, da lui diretto, ed a Moni Ovadia, che ci introdurrà con la sua arte alla rievocazione della drammatica esperienza della Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio nazista in territorio italiano e monumento nazionale di eccezionale significato storico e culturale. Un luogo che ha portato nel cuore del nostro Paese l’applicazione perversa della scienza dell’organizzazione alla distruzione dell’uomo, della sua dignità e dei suoi diritti elementari, in una catena infinita di orrori che ne hanno accomunato l’esperienza a quella dei lager nazisti disseminati in Europa nello stesso periodo. Il lavoro di Renato Sarti - nell’evocare la follia di un disegno inteso a perseguire il genocidio di un popolo intero, cui l’intra comunità umana deve una parte importante del proprio patrimonio di civiltà e di cultura - ci offre l’occasione per respingere e condannare con sempre maggior forza tutte le manifestazioni di razzismo, di antisemitismo e di intolleranza come insanabilmente contrarie all'idea stessa di umanità. In questo senso, celebrare nella sede della rappresentanza nazionale il “Giorno della memoria” significa anche impegnarsi affinché i luoghi simbolo della Shoah nel nostro Paese, teatro di indicibili atrocità, non vengano cancellati dal trascorrere del tempo e dalla disattenzione indotta da una quotidianità frenetica, che può ai spingere ai margini della nostra coscienza le dimensioni del pensiero, della riflessione storica, dell’indagine critica della società e dei suoi mutamenti. Per questo è necessario ricordare che la Risiera di San Sabba di Trieste, al centro della rievocazione cui assisteremo a breve, versa oggi in condizioni di grave fatiscenza e di abbandono, dalle quali auspico vivamente che l’impegno congiunto delle Istituzioni e della società civile possano trarla in tempi brevi, restituendola in condizioni di agibilità alla fruizione dei cittadini e di tutti coloro che intendano riflettere sulla tragedia in cui l’uomo è stato sprofondato dalla terribile scelta genocida del nazismo. Affinché possano essere sempre ricordate le parole di Primo Levi “Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, Voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per mezzo pane Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d’inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi; Ripetetele ai vostri figli…” Oggi siamo qui per ripeterle insieme.

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