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Interventi

15-02-2008
Riunione della Commissione per la promozione della qualità della vita, gli scambi tra società civili e la cultura dell'Assemblea parlamentare euro-mediterranea

Cari colleghe e colleghi, gentili ospiti, è con grande piacere che rivolgo a voi il più cordiale benvenuto alla quarta riunione della Commissione per la promozione della qualità della vita, gli scambi umani e la cultura, ospitata dalla Camera dei deputati italiana con la presidenza della deputata Tana de Zulueta. L’ordine del giorno della riunione odierna prevede la discussione di argomenti di grande interesse, a cominciare dal tema delle migrazioni, che rappresenta - a mio avviso - una delle principali priorità con cui si deve confrontare la società del nostro tempo. La composizione della Commissione Cultura dell’APEM e l’impostazione seguita sin dall’inizio nell’affrontare il tema dei flussi migratori, fondata in primo luogo sulle cause del fenomeno e sulle politiche di accoglienza ed integrazione, rende questa sede un luogo privilegiato di confronto tra tutti coloro che hanno a cuore l'espansione ed il radicamento dei diritti dei migranti. Troppo spesso la questione dell’immigrazione viene affrontata e ridotta ad una questione di mero ordine pubblico. Le recenti e sempre più drammatiche vicende degli sbarchi di immigrati, che viviamo ogni anno in Italia molto da vicino, rendono testimonianza di una tragica condizione di precarietà, di una vera e propria emergenza umanitaria che necessita di una strategia complessiva, di ordine strutturale e culturale, che consenta un approccio al fenomeno in termini di apertura alla diversità e di solidarietà e apre la via ad un modello sociale adeguato ad affrontare i problemi posti dalla globalizzazione. E’ in questo campo, dunque, che la Commissione Cultura dell’APEM può svolgere un ruolo di grande importanza, partendo dallo spirito “unificante” della cultura mediterranea e raccogliendo le esperienze sperimentate nei vari Paesi. Si tratta di uno sforzo che può costituire un patrimonio prezioso per la formulazione di politiche sull'immigrazione sempre più avanzate a livello nazionale, ma soprattutto in ambito europeo e internazionale. La definizione di strategie condivise e coordinate a livello regionale ed internazionale è un obiettivo non più procrastinabile: la soluzione non può consistere nell’erigere mura intorno a ciascun Paese ma nella ricerca di un approccio comune. In questo quadro l’elaborazione di strategie di integrazione coerenti presuppone un dialogo regolare tra rappresentanti dei Governi e dei Parlamenti ed un forte impegno di tutti noi per abbattere le barriere che ancora esistono nell’accesso ai servizi sociali, educativi e lavorativi dei migranti, in modo da realizzare concretamente una condizione di equilibrio tra la domanda di integrazione ed il bisogno di preservare l’identità culturale e religiosa di ciascuno. Né si può dimenticare, d’altra parte, come i migranti contribuiscano fortemente allo sviluppo economico, sociale e culturale delle società in cui si stabiliscono. Paesi come l’Italia e la Spagna hanno dato un formidabile contributo alla crescita economica e culturale di quegli Stati che per oltre un secolo hanno accolto i nostro migranti. Resta per questo un obiettivo non eludibile – ma purtroppo ancora lontano dall’essere perseguito – la maturazione di una consapevolezza condivisa che, insieme alle difficoltà che il processo migrativo propone, vede nel migrante un fattore di arricchimento delle nostre società, che non rischiano di perdere i propri valori culturali di riferimento, ma hanno al contrario l’opportunità di integrarli in una prospettiva multietnica, multireligiosa e multirazziale. Sono convinto che la costruzione di questo nuovo modello sociale richieda certamente un impegno forte anche da parte dei Paesi d’origine per rafforzare la democrazia, promuovere i diritti delle donne e una buona governance e valorizzare gli investimenti che possono provenire dalle aree più sviluppate. Dalle risposte che l'Europa saprà dare oggi a queste sfide dipenderà gran parte del suo sviluppo, del suo progresso civile e del suo contributo alla realizzazione di un futuro fondato sulla pace e sul sicuro rispetto dei diritti umani. La riunione odierna della Commissione Cultura dovrebbe essere l’ultima ospitata dalla Camera dei deputati italiana, prima del rinnovo delle Presidenze che sarà definito ad Atene nel marzo prossimo. L’auspicio è di essere riusciti, in questi anni, grazie al lavoro di tutti, a costruire un tassello in più per trasformare il Mediterraneo in un mare di pace, di dialogo e di convivenza, partendo dal comune denominatore del rifiuto della guerra e del terrorismo e di ogni tendenza al conflitto di civiltà. Come Parlamenti abbiamo la responsabilità di portare avanti il cammino che abbiamo intrapreso tredici anni fa a Barcellona, puntando con convinzione sulle grandi potenzialità della cooperazione euro-mediterranea, quadro unico di cooperazione globale e solidale. È con questo spirito che ringrazio tutti voi per essere oggi qui presenti, rinnovando i miei migliori auguri di buon lavoro.

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